devo sfogarmi...

ci sono proprio rimasto male...
tempo addietro avevo inviato il mio manoscritto alla Armando Curcio Editore. Ieri ho ricevuto una chiamata persa sul cell e cercando il numero ho trovato che era il loro. li ho ricontattati ma oramai si era fatto tardi e in redazione erano andati tutti a casuccia. ovviamente ho passato una notte agitata... infatti sul loro sito è scitto chiaramente che solo se interessati, richiamano gli aspiranti autori.
confesso che nonostante la mia indole pessimista, confidavo in una possibile proposta di pubblicazione. sarebbe stato un colpaccio pensavo... stamane richiamo con voce tremante e sì, sono interessati. hanno letto, è piaciuto, un fantasy con le palle e bla bla bla... il target non è proprio il loro di riferimento, ma l'opera è meritevole... insomma vado in brodo di giuggiole, senonchè si finsice che mi sparano una proposta di pubblicazione con contributo!!
mi è cascato il mondo addosso!
L' Armando Curcio Editore che pubblica a pagamento?! Con il cuore che mi andava in pezzi, non ho avuto neanche la freddezza di chiedere che mi mandassero questa proposta. Ho semplicemente, e con garbo, rifiutato, nonostante il subbuglio di emozioni che stavo provando e la delusione cocente, mi avrebbero spinto ad accomiatarmi con una serie di improperi lenitivi...

Mi dispiace per questo colpo... davvero.

Caspita Mi dispiace.. chissà che botta!! Sinceramente non so se sia prassi o altro quella di chiedere un contributo.. poi certo dipende cosa intendono per contributo... dovresti chiedere a Are o Elric O Sophie o ancora a Cagliostro per vedere quali sono state le loro esperienze.... e se fosse normale?!?!!

è che da una casa editrice storica come la Curcio non me lo sarei mai atteso... editoria a pagamento anche per loro... veramente vergognosi!
allora viva le realtà come la Plesio!

Sì era giunta anche a me la notizia che chiedessero un contributo agli autori... inutile dire che visto il nome della casa editrice in questione non si possa che rimanerci delusi. Spero solo che ciò non significhi anche per loro un crollo della qualità fino a questo momento garantita.

Nymi, chiedere il contributo probabilmente a livello puramente statistico è la prassi. Resta il fatto che far pagare all'autore per la stampa della sua opera equivale bellamente a pararsi dal rischio d'invenduto coprendo comunque le spese di realizzazione (e, in molti casi, guadagnandoci anche facendo comprare all'autore tutti i testi stampati, ma questo dipende dalla casa editrice). Ciò significa scavalcare il rischio d'impresa, ma la casa editrice è un'impresa e l'editore un imprenditore, suo compito sacrosanto è investire sui libri che ritiene idonei pubblicando solo quelli e cercando di trarre un guadagno dalla loro commercializzazione proprio perché buoni -per merito dell'autore- e curati -per merito dell'autore, ma anche per merito suo, che dovrà essere parte integrante di tutto il processo pre-stampa dell'opera finale affinché questa risulti nelle migliori condizioni possibili-.
Nella maggior parte dei casi richiedere un contributo equivale a stampare ogni libro che capiti nel proprio ufficio manoscritti inserendo prezzi di copertina altissimi e, soprattutto, non spendere un centesimo né in tempo né in denaro per migliorare l'opera (quindi non effettuare correzioni, editing strutturale e quant'altro). Perché doverlo fare se tanto i libri stampati son già tutti venduti all'autore di turno?
Questo modo d'operare va a saturare un mercato già saturo di per sé con opere che statisticamente risulteranno in prevalenza scadenti, proprio perché non si è investito nulla per il loro miglioramento (un libro su cui non è stata fatta un'opera di editing pre-commercializzazione è come una casa senza piastrelle e intonaco, sostanzialmente, un'opera in cui rischiano di andare a perdersi coerenza, leggibilità, correttezza grammaticale, logicità dei dialoghi e quant'altro). A farne le spese il compratore ignaro (ti pareva?), che vede raddoppiarsi il rischio di trovarsi tra le mani un libro non di suo gradimento pagato, tra l'altro, fior fior di euro.

Scusatemi lo sfogo, ma questo è il modo in cui gira l'editoria odierna e la cosa a mio parere non va bene. Non va bene per gli amanti della lettura e neanche per chi lavora dietro le quinte del mondo libro in maniera professionale.

aggiungo una chicca ancor più disgustosa:
le condizioni di tale proposta non vengono dichiarate telefonicamente (e meno che meno fornite per iscritto). Si fissa un appuntamento a Roma con l'esimio professor Trecca ( )nel corso del quale, immagino, si venga imboniti fino a firmare questo contratto capestro con contributo.
insomma il massimo della trasparenza e professionalità .
considerando che oggetto del tutto rimane la pubblicazione, ossia il sogno di ogni aspirante scrittore, mi sembra si sia veramente toccato il fondo.

Mi spiace tantissimo, Samael, posso immaginare la delusione... Tu non ti arrendere, però: sapessi quanti amari bocconi ho dovuto mandar giù anch'io.. (e quanti mi toccherà ingoiarne ancora, se è per questo, non ne dubito: sono come sempre un'inguaribile ottimista, e mi porto male da sola!! )

==Aredhel==, 01/12/2011 10.12:

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Resta il fatto che far pagare all'autore per la stampa della sua opera equivale bellamente a pararsi dal rischio d'invenduto coprendo comunque le spese di realizzazione (e, in molti casi, guadagnandoci anche facendo comprare all'autore tutti i testi stampati, ma questo dipende dalla casa editrice). Ciò significa scavalcare il rischio d'impresa, ma la casa editrice è un'impresa e l'editore un imprenditore, suo compito sacrosanto è investire sui libri che ritiene idonei pubblicando solo quelli e cercando di trarre un guadagno dalla loro commercializzazione proprio perché buoni -per merito dell'autore- e curati -per merito dell'autore, ma anche per merito suo, che dovrà essere parte integrante di tutto il processo pre-stampa dell'opera finale affinché questa risulti nelle migliori condizioni possibili-.
Nella maggior parte dei casi richiedere un contributo equivale a stampare ogni libro che capiti nel proprio ufficio manoscritti inserendo prezzi di copertina altissimi e, soprattutto, non spendere un centesimo né in tempo né in denaro per migliorare l'opera (quindi non effettuare correzioni, editing strutturale e quant'altro). Perché doverlo fare se tanto i libri stampati son già tutti venduti all'autore di turno?

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Non posso che quotare Are, dalla prima all'ultima parola!
Un autore, uno qualsiasi, chiunque, ha proprio BISOGNO di un pò di sano editing, ha necessità che il suo lavoro venga seguito e perfezionato, che l'aspetto del suo libro venga curato nel dettaglio, in ogni minimo particolare... purtroppo la prassi generale editoriale italiana segue regole tutte sue, però, altro che professionalità e precisione!
Non per dire (e non per andare OT, come mio solito ), ma se perfino la Mondadori alle volte se ne vien fuori con delle edizioni scadenti e delle traduzioni fatte alla bell'e meglio ... ma boh, mi vengono a mancare anche le parole!

Sono a bocca aperta! L'Armando Curcio Editore che pubblica a pagamento! Scusa,Samael, ma non credo proprio comunque sia la prassi, ci mancherebbe! Però sento di farti un grosso applauso, perché, anche se deluso( immagino tipo tegola in testa!)sei riuscito a respingere "L'offerta"( che cos'ha poi per sembrare un 'offerta!)della casa editrice, senza nemmeno pensarci due volte!Scommettiamo avrai altre occasioni che potrai chiamare così? Però devo dire che questi giochetti che fanno diverse case editrici con gli aspiranti autori( in fondo qui si parla di sogni, non di caramelle!)li trovo davvero perfidi ! Quoto ovviamente Are su tutto ciò che ha detto.
Tieni duro e va oltre: scommettiamo che ce la farai a trovare ciò che cerchi?

grazie cagliostro, speriamo tu abbia ragione

sono orgoglioso di aver resistito alle sirene della vanity press extra lusso targata curcio editore.

comunque ho ancora alcune valutazioni "pesanti" in sospeso, compresa quella di Aredhel

se big o editori specializzati in fantasy non dovessero trovare il mio manoscritto interessante mi rimboccherò le maniche e lo metterò a disposizione in versione ebook liberamente scaricabile e via

C'era stato un simile episodio pochi mesi fa. Il writer's dream aveva ricevuto una simile testimonianza e aveva reso pubblica la cosa. la notizia era subito rimbalzata sul blog di Falconi e quindi su Fantasy Magazine, creando un putiferio. La cosa ha generato attrito tra Falconi e la Curcio ma l'editore in un comunicato stampa aveva smentito di aver mai chiesto contributo alla pubblicazione.

Quindi le cose sono due (perdonami la schiettezza ma non ci conosciamo di persona quindi cerco di essere oggettivo)

a) è successo davvero e della cosa mi spiace da morire (per te e per l'editoria in generale e in tal caso ti faccio i complimenti per la scelta di rifiutare). In tal caso dovresti avvertire Writer's Dream o Fantasy Magazine della cosa, trovo però problematica la questione della telefonata dato che temo non dia modo di provare la sussistenza del fatto. Se però non sei l'unico ad aver ricevuto simili telefonate far emergere la notizia dovrebbe chiamare allo scoperto altre persone.

b) non è successo e ciò che stai facendo è pura diffamazione, mi auguro non sia questo il caso perché sarebbe oltremodo triste

...

a parte che non vedo a che pro, da privato cittadino, dovrei diffamare la Curcio, ma a parte questo, frequento da poco il WD, e il mio unico rammarico è di non essermi accorto che nelle lore liste di editori free non ci fosse l'Armando Curcio Editore!!! mi sarei risparmiato il costo della stampa e invio manoscritto sia su cartaceo che su cd!
detto questo, a me non importa fare polemica. mica li ho accusati di essere dei ladri. nè di aclun crimine contro l'umanità. il commercio è il commercio, e ogniuno è libero di scegliere le propre strategie imprenditoriali.

probabilmente c'è anche chi ricevendo una chiamata come è capitato a me si sarà messo a fare i salti di gioia...
io, invece, ho aperto questo post solo per "avere una spalla su cui piangere" per intenderci. sono rimasto veramente male. punto. nessun desiderio di diffamazione!

Sia chiaro Samael, lungi anche da me fare polemica, e sono più che propenso a crederti (concedimi però il beneficio del dubbio dato che "ufficialmente" Curcio non risulta a pagamento se non per le due segnalazioni che sono state ricevute dal WD ^_^).

So che il post che ho scritto può sembrare accusatorio ma non vuole assolutamente esserlo, ergo non vederlo come un attacco personale, quanto più come una riflessione. Ripeto, sono più che propenso a credere sia vero e hai tutta la mia comprensione e anche la mia spalla su cui piangere ^_^

Ho visto che hai postato lo stesso identico sfogo su WD, quindi vedo che hai già segnalato anche a loro ottimo.

Sulla questione del privato cittadino, lascia perdere, è un discorso che non regge, ho visto più di un caso di privati cittadini che sparlavano di editori perché rifiutati (o peggio ancora, utenti fake di altre case che sparlano della concorrenza, sì c'è anche questo in giro, è una giungla :P)

Ripeto, ciò che sto dicendo non si applica necessariamente a te, e hai tutta la mia comprensione per quel che ti è successo e i miei complimenti per la tua scelta. ^_^

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Sulla questione del privato cittadino, lascia perdere, è un discorso che non regge, ho visto più di un caso di privati cittadini che sparlavano di editori perché rifiutati (o peggio ancora, utenti fake di altre case che sparlano della concorrenza, sì c'è anche questo in giro, è una giungla :P)

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non sono del mestiere, sono fondamentalmente un sognatore, almeno nel campo dei miei hobby. quella che dipingi tu è una realtà di una tristezza infinita, anche se razionalmente non stento a crederti!
cmq io, ho 34 anni, un buon lavoro, una famiglia e una bimbina che oggi compie 4 mesi! non ho alcun interesse nel campo dell'editoria, se non il desiderio che i miei scritti siano letti da qualcuno che condivida le mie stesse passioni. non ho postato certo per ripicca, e che diamine, mica ho 15 anni e un ego smisurato XD
non sono neanche un crociato della guerra contro l'editoria a pagamento, mica ti obbligano a fare nulla. se uno si sente di pagare pur di avere fra le mani il proprio tomo è liberissimo di farlo e anzi, ben vengano gli editori a pagamento che permettono loro di realizzare questo sogno!
io non ho tutta questa smania.
approfitto volentieri anche della tua spalla stefanoventa per versare qualche altra lacrimuccia e lascio che siano altri a dirimere la questione che per me non ha alcuna rilevanza!

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non sono del mestiere, sono fondamentalmente un sognatore, almeno nel campo dei miei hobby. quella che dipingi tu è una realtà di una tristezza infinita, anche se razionalmente non stento a crederti!

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guarda tristezza è la parola giusta :/

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cmq io, ho 34 anni, un buon lavoro, una famiglia e una bimbina che oggi compie 4 mesi!

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Auguri ^_^

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approfitto volentieri anche della tua spalla stefanoventa per versare qualche altra lacrimuccia e lascio che siano altri a dirimere la questione che per me non ha alcuna rilevanza!

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spalla sempre disponibile ;)