L'alba di un nuovo giorno

Seduta scompostamente sull'erba umida, Isil, ginocchia al petto e testa china, osservava sconfortata le facce scure dei suoi compagni. Qualcuno teneva gli occhi chiusi, cercando un sonno che, in realtà, non sarebbe arrivato; qualcun altro era abbandonato con la schiena appoggiata al tronco di un albero, sperando in un conforto che, però, sarebbe stato solo un'illusione; tutti erano reduci da una devastante esperienza. Il rito era iniziato bene, quasi in sordina: nessuna interferenza, nessun intoppo, nemmeno troppa fatica nel mantenere il varco aperto e nel richiamare il defunto Alinor. Nel momento culminante del rito, però, l'immagine di Alinor aveva cominciato a mutare e a manifestare una potenza che nessuno aveva immaginato: la sua tranquilla apparenza, così come l'apparente buona predisposizione a rispondere alle domande che gli venivano poste, non erano altro che un diabolico inganno per indurre i custodi a rilassarsi e ad allentare il controllo, in modo da poter scatenare loro contro tutta la sua malvagità. Per fortuna, nessuno, fin dall'inizio, si era fidato di lui, ma la follia, l'odio, la violenza che si potevano percepire nell'entità che, via via, tramutava se stessa in qualcosa di orribilmente corrotto, avrebbero potuto far impazzire chiunque. Un concentrato puro di Male, pronto a scagliarsi contro chiunque si fosse trovato davanti.
Nessuno mi toglie dalla testa che era una trappola...Chiunque abbia ucciso, sapeva che avremmo tentato di comunicare con lui e ci ha riservato questa bella sorpresa...c'è di sicuro di mezzo un Potere superiore, altrimenti il comportamento di Alinor è inspiegabile...
Isil aveva dovuto richiamare a sè tutti gli Influssi Celesti (sfiorando appena quelli Proibiti e per fortuna: cosa sarebbe successo se fossero venuti a contatto con quella malefica potenza?) per contrastare Alinor, ma se non ci fosse stata la forza della Regina Nymeria, la caparbietà di Ananake e il sostegno degli altri compagni coinvolti, non sarebbero riusciti a fermarlo.
E poi c'era lo gnomo...Mixer, trovato morto ai limiti della radura. Essendo tutti impegnati contro Alinor, nessuno si era accorto di ciò che stava succedendo al compagno. Era stata improvvisata una sepoltura, nelle vicinanze di un folto gruppo di alberelli che avrebbero, se non altro, riservato ombra e riparo; sopra la terra era stato posto l'elmo e il coltello con cui Mixer era solito "conversare" con i suoi interlocutori; nessuno si era sentito di parlare e, in silenzio, ciascuno aveva dato l'addio allo gnomo.
Di certo non avrebbe gradito molte chiacchiere...
riflettè Isil con una punta di...compassione? No, lo gnomo non avrebbe voluto compassione...piuttosto una gran rabbia, perchè egli non avrebbe dovuto morire così. Eppure adesso, avevano un compagno in meno e, invece di risolvere almeno un mistero, adesso se ne ritrovavano ben due: cosa era successo davvero ad Alinor? Chi aveva ucciso Mixer? Queste domande, insieme a tutta una serie di pensieri che vi si intrecciavano tutto intorno, martellavano costantemente la testa di Isil. La giornata, appena iniziata, non nasceva sotto buoni auspici.

Guntram, ancora stordito dagli eventi scatenati durante l'evocazione dello spettro barcollava cercando di fare conversazione a turno con ognuno dei suoi compagni d'avventura, per scambiare opinioni su quella che a suo dire era stata una tra le più belle esperienze della sua vita.

Inutile dire che quasi tutti in questo momento di confusione e smarrimento avevano ben poca voglia di ascoltare le chiacchiere del logorroico kender.

"Mi dispiace per lo gnomo, se avesse saputo che stava per scoccare la sua ultima ora sono sicuro che avrebbe insistito anche lui per sapere qual'è il clima nell'abisso... spero solo che adesso non si trovi troppo male..."

"...mi sento come se avessi un nido di calabroni dentro la testa... ma appena ci riprendiamo... dobbiamo assolutamente riprovare... magari evochiamo Mixer questa volta...!"

Ananake con la schiena appoggiata ad un albero e le mani sprofondate nella terra cercava di dare un senso a ciò che era appena accaduto all'interno del cerchio di evocazione, non riusciva ancora a capacitarsi che qualcosa fosse andato storto, tutto sembrava procedere nel migliore dei modi, lo spirito rispondeva nel modo giusto e lei si sentiva quasi sopraffatta dalla potenza magica emanata da Isil, poi tutto era cambuato qualcosa s era insinuato e lei aveva sentito nella sua mente come lo scatto di una trappola ben progettata, solo grazie alle precauzioni prese in precedenza erano riuscite a fermare quel concentrato di malvagità e gli incantesimi creati in precedenza avevano preservato la sua sanità mentale e probabilmente anche la sicurezza del cerchio. Rabbrivvidendo al pensiero di quello che sarebbe potuto succedere contrasse le mani nella terra ringraziando gli dei di essere ancora viva e in possesso delle proprie facoltà mentali, e cercando di riprendersi prest più attenzone a il resto del gruppo, mentre un sorriso affiorava sulle sue labbra nel sentire il kender pensando nel frattempo che non avrebbe sentito troppo la mancanza dello gnomo, non le era mai piaciuto.
Non credo che riproveremo un rito simile tanto presto piccolo amico, piuttosto nessuno a notato niente sul corpo dello gnomo o vicino a lui? Qualche traccia o indicazione di chi si è avvicinato così tanto a noi? Io non ho percepito niente a parte quello che succedeva nel cerchio.
Guardando gli altri con aria interrogativa cominciò ad alzarsi lentamente in piedi, poi rivolta a Isili proseguì
Penso dovremo fare un rito purificatore su di noi e su questo posto per eliminare gli ultimi brandelli di ciò che è accaduto stanotte e poi andarcene via al più presto. Che ne dite?

Mentre si strofinava il viso con i palmi delle mani, Isil alzò gli occhi provati verso Ananake e le disse:
Se ve la sentite, io non ho nulla in contrario, anzi...penso che anche gli altri saranno d'accordo. Non potrò aiutarvi, però: al momento sento di non aver abbastanza controllo sugli Influssi, visto quello che è successo... non vorrei causare qualche altro disastro...
Sorrise amaramente e ammirò Ananake che, nonostante la stanchezza e il ruolo in prima linea avuto durante il Rito, riusciva a pensare in prospettiva a ciò che avrebbero dovuto fare.
Già, dovremmo andarcene...
Alzò lo sguardo verso il cielo e scrutò le nuvole, alcune candide come nelle più belle giornate estive e altre grigie come ad annunciare una improvvisa tempesta, pensando che anche il tempo era incerto come lo erano loro in quel momento.

Bene allora direi di procedere, con il rito purificante
e così dicendo prese a cercare il necessario nella sua sacca estraendone alcuni incensi e dirigendosi verso una quercia mormorò alcune parole in risposta alle quali una fronda si protese verso di lei staccandosi dall'albero senza danno.
Ora accenderò questi incensi e chiedendo l'aiuto della natura che ci circonda purificherò questo luogo e tutti noi, cercate di rilassarvi e svuotare la mente, accellererà il tutto
liberandosi delle scarpe e di ogni ingombro procedette ad ondeggiare iniziando una lenta danza intorno al luogo el rito con le fronde in una mano e l'incenso nell'altra, così cantando e ballando spingeva il fumo sul cerchio cancellandolo e purificandolo, per poi continuare con le stesse movenze su ogni persona presente, compreso il gatto