IL FIUME NELDE

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-orik-
00mercoledì 19 settembre 2007 08:18
Erano ormai dieci lune che la compagnia costeggiava la sponda est del fiume nelde, e fino a qule momento non erano incappati in nessun intoppo. Di primo mattino uscirono dal folto sottobosco e arrivarono in una radura che si nascondeva perfettamente tra la vegetazione; si fermarono per riposarsi mentre mandarono il piccolo kender in avanscoperta. La speranza era che non si facesse notare troppo, ma sapevano che era come chiedere all'Oscuro di non voler conquistare i mondi consenzienti. Avevano appena finito di sistemare le tende, così True ando in cerca di legna per accendere un piccolo fuoco per poter mangiare, mentre Galor era stato mandato a cacciare il pranzo di quel di'.
Elil, invece era ancora nella sua tenda , da dove uscivano strani vapori, che emanavano profumi incredibili;
vicino al fuoco erano Selendir e il nano che si affilava amorevolmente la sua ascia, sempre che sapesse cosa significa provare amore.
>>Selendir, io non mi fermerei troppo a lungo in questa radura, siamo un bersaglio troppo facile da colpire; inoltre se mai avessimo avuto la fortuna di non esserci fatti scoprire, adesso stiamo facendo di tutto per farlo accadere; era proprio necessario accendere il fuoco? E Elil poi? Tutto quel fumo? Almeno fosse di erba pipa allora se ne potrebbe pure parlare; e poi ho una strana sensazione che mi porto dietro da quando abbiamo incontrato il piccoletto, e come se qualcuno ci ascoltasse?<<;
Un rumore alle loro spalle non diede all'elfa neanche il tempo di rispondere; anche perchè quel suono era inconfondibile : era un arco pronto ad incoccare; poi diventarono due, quindi tre, in un batter d'occhio tutta la radura era circondata
>> Avevi ragione Quirid, che in queste terre si possono fare strani incontri, ma mai avrei pensato di incoontrare un elfa e un nano insieme<< da dietro lo schieramento di arcieri sbucò fuori un possente destriero, il suo padrone era un cavaliere dell'Oscuro;
al suo fianco era in piedi una strana figura molto simile a orco ma molto piu basso; dall'odore che emanava poteva appartenere solo a una razza : i Grolim;
>>Mio signore, manca il giovane umano, è lui che ci serve;<<
>> Non avere fretta grolim, appena avremo finito con questi due sapremo dov'è l'umano<<
>> Tre capitano, abbiamo qui anche una donna<<- dall'altra parte della radura c'erano due soldati che tenevano prigioniera Elil;
>> Allora Elfa dove il ragazzo?<<





Selendir
00mercoledì 19 settembre 2007 08:44
Selendir sedeva inquieta,insieme ad Orik, accanto al fuoco, la mano correva a tratti all'elsa della spada. Era d'accordo con il nano: il fuoco, il fumo prodotto dall'Oracolo, il kender in giro da solo...tutti elementi potenziali fonti di guai.
Stava per rispondere alla domanda di Orik quando il suo uditò percepì nettamente l'incoccare diuna freccia all'arco, poi due, poi tre. S'alzò prontamente ma dal folteto emerse un Cavaliere dell' Oscuro, accanto a lui una strana figura che Selendir riconobbe con un brivido, per quello che era: un Grolim!
Con un grugnito rabbioso, vide, dall'altro lato della radura, due soldati che trascinavano Elil.
"Elfa, dov'è il ragazzo?" le chiese il Cavaliere.
Selendir si raddrizzò fieramente in tutta la sua statura, sapeva che non avrebbe avuto il tempo di estrarre la spada, nè Orik d'impugnare l'ascia, ma non aveva alcuna intenzione di cedere facilmente. Inoltre dov'erano Fingolfin e True? Orik sarebbe stato in grado di richiamare il grifone in soccorso? Avrebbe avuto lei stessa il tempo di sondare con la mente i boschi circostanti e cercare laiuto dei lupi?
Doveva prendere tempo, anche se per farlo avrebbe dovuto sopportare di essere fatta a pezzi, così, con un sogghigno di scherno, a voce molto alta, disse:
"Non penserai davvero d'intimidirmi? Lo sai benissimo con la mia spada nè tu nè quel verme che ti penzola al fianco, avreste alcuno scampo. - poi alzando ancora la voce, urlò - Maledetti schifosi, lasciate l'oracolo, è sacro! Di loro di lasciarla o, per gli dei, io e il nano non avremo alcuna pietà"
Sapeva benissimo di aver minacciato invano, ma sperava che le sue urla avrebbero messo in guardia True e suo padre che non si vedeva da nessuna parte.
Qualcosa si mosse abbastanza lontano da lì ma non così tanto che Selendir non riuscisse a percepirlo, guardò dritto negli occhi il cavbaliere e il grolim, ma si rese conto che loro non avevano udito.
Si concesse un altro ghigno amaro.
Chissà se erano True e Fingolfin e chissà, se lo erano, cosa avrebbero potuto fare.
$Darius$
00mercoledì 19 settembre 2007 09:15
Pressi Fiume
*Un rumore. Chi potrebbe essere?*
*Un urlo di battaglia, come gl'antichi bardi facevano, riempie l'aria.*


*Scompiglio nel folto.*
*Il movimento veloce d'un bastone che guida i passi*
*Il rapido muoversi d'una spada*


Cosa uccide senza essere visto?
*Due arcieri cadono, altri due lanciano le frecce in aria*

Cosa fredda l'aria in una mattinata d'autunno?
*Due occhi gialli a clessidra si muovono nel folto*
*E' un'illusione o gli occhi sono in realtà marroni?*

*Altri due arceri sono morti.*

Cos'è, oh malvagi, che rende bruciante la vostra disfatta? E santifica il giorno di Elban Elfed, Autunno o Luce dell'Acqua?
*Una tunica bianca, simbolo della morte per i druidi s'intravede e null'altro. Ma non è solo un druido...è una nemesi.*

*Gli arceri sono morti tutti.*

Il vostro sangue...
*Poi il silenzio Che lascia sbigottiti i presenti attorno al fuoco.*

*Buoni e malvagi*

*Il silenzio della morte.*
Selendir
00mercoledì 19 settembre 2007 10:24
Selendir ha visto!
Ma le occorrono diversi seondi per capire cosa sta succedendo e chi sta dispendando la morte.
Tuttavia riescie a riprendersi e con urlo di gioia feroce estrae la spada e si avventa con letale velocità contro il Grolim.
Il sacerdote alza le braccia a metà tra la difesa e l'invocazione del Potere, ma non è abbastanza veloce per la furia guerriera della vecchia elfa.
Ringil si insinua prepotente e micidiale nel nero cuore del Grolim, Selendir rotea la spada immergendola più a fondo e quando la estrae il sangue sgorga nero ed abbondante.
L'amato fratello in armi è giunto! micidiale miscuglio di poteri, forza, odia e oscurità e tuttavia lo sente vibrare dell'affetto che li lega.
Pochi secondi per guardarsi, capirsi; ma la battaglia non è ancora finita.
Ringil sibila nuovamente nell'aria; alle spalle di Selendir parecchi movimenti, urla e clangore di metallo.
-orik-
00mercoledì 19 settembre 2007 11:04
Alle spalle di selendir Orik combatteva col cavaliere dopo averlo disarcionato con una spallata. Ormai tutti gli altri nemici erano caduti e rimaneva solo lui da sconfiggere.
>> E' mio, lasciatemelo<<- gli occhi del nano erano rosso come il sangue che copiosamente scendeva dallas spalla destra del contendente;
>> Hai mai assaggiato la mia ira nobil'uomo?<< - il cavaliere balzò in avanti menando un fendente col grosso spadone che impugnava a due mani, ma l'armatura gli rendeva lenti i movimenti, e per Orik non fu difficile schivare il colpo.
>> Voi non sapete chi avete contro, vi ucciderà senza pietà, morirete tutti<< - il cavaliere ripartì all'attacco ma fu l'ultima cosa che fece; Orik lo scartò di lato e poi gli conficcò Decide nella giugulare; l'uomo emise un rantolio, poi cadde a terra.
>> Allora sarà meglio che tu ci preceda<< - il nano era ancora in trans da combattimento mentre ripuliva l'ascia del sangue del nemico.



Guntram
00mercoledì 19 settembre 2007 11:56
Nello stesso momento Guntram riemerge dal folto della vegetazione " prima fate tutti quei bei discorsi sul passare inosservati e poi fate tanto di quel baccano da poter risvegliare i morti a miglia di distanza?"

Il kender si inginocchia accanto al corpo del cavaliere caduto, con fare non curante inizia a frugare dentro le borse del cadavere "... cosa c'è qui... sembra interessante anche più di quella volta che insieme al cugino Arlie trovammo quelle grossa uova di drago in quella caver..."

Otik letteralmente strappò di mano l'oggetto che il kender aveva raccolto.

Guntram quasi offeso si ritrae dal nano furente "Non c'è bisogno di agire così bruscamente... l'avresti visto comunque..." osservando il nuovo arrivato cambia immediatamente tono e amichevolmente si rivolge all'umano "piacere il mio nome è Guntram Deeppocketts, la maneggi davvero bene quella spada, non vorresti scambiarla con il mio hoopak?"
$Darius$
00mercoledì 19 settembre 2007 14:08
Pressi fiume, due giorni all'Equinozio, due giorni all'Autunno.
*Senza sudore, con un'espressione di calma*

*Ma dentro un urlo di dolore e nausea lo percuote*
*Daréios, Arcidruido di Avalon si presenta all'amica e ai nuovi con un mezzo inchino*

Buonasera..giungo nel momento più esaltante...
*Tono ironico ma certamente grato per il divertimento. Sorride nella sua tunica marrone*
*Artigiana di nuovo al fianco, il nuovo bastone marrone a guidare i suoi passi.*

Daréios del Sangue di Ade, Arcidruido di Avalon al vostro servizio.
*Fa un mezzo inchino ad Orik e poi gli fa il triplice segno della Dea. Mente labbra e cuore.*
*Quindi fa lo stesso con il Kender.*

E' un piacere Guntram Deeppocketts che la Dea ti mantenga sano
*Ma gli dice con il pensiero*
Ti raccomando di non avvicinarti alla mia scarsella altrimenti di taglio le dita

*Mentre comincia a piovere sempre più forte, si avvicina all'elfa e le prende le mani facendo un inchino. Ormai le sue vesti sono inzuppate.*
*Non sa di True, né di Fingolfin che presto arrivano nella radura.*


Daréios, Merlino
Arcidruido di Avalon
Archipresbyter Druidum Insula Avallonis.
Selendir
00mercoledì 19 settembre 2007 16:32
La vecchia elfa sente un nodo nel cuore guardando l'antico, amato fratello pensa:
"Com'è cambiato! Eppure tuttavia sento ancora il mio caro DAreios dentro di lui. Ah se solo potessi..."

Accetta tra le sue le mani dell'arcidruido, cercando di comunicargli tutto il calore del suo cuore. La pioggia cade insistente, occorre trovare un riparo, bisogna far muovere il gruppo e l'elfa lo sa, ma si concede ancora un momento per stringere più forte le ceree mani dell'amico e dirgli:
"Fratello quanto mi sei mancato. Quante volte avrei voluto mandarti un messaggio...non ho potuto. Vieni con me, aiutaci in questa missione...Ma tu non sai!! Troviamo un riparo e attendiamo chi manca. Per una volta, forse, pure tu avrai una sopresa".

Fa cenno agli amici di avviarsi chiedendosi ancora una volta:
"Ma dov'è True? Dov'è mio padre? "
.ermes73.
00giovedì 20 settembre 2007 00:32
L'urlo di Elil squarciò l'aria e scosse violentemente True intento a raccogliere la legna per il fuoco facendogli cadere tutto il lavoro fatto.
Un istante solo per sfoderare Veleno ed iniziare una corsa sfrenata. I rami e il vento gli graffiavano il volto ma il terrore per il suoi compagni gli spezzava il fiato e dava alle gambe quella forza inaspettata che solo la paura della perdita poteva dare.
Mentre correva dei rumori lo circondarono e la sua mente avvertì chi fisicamente fossero...KORK!

Dei KORK si sono spinti fino qua...com'è possibile?I KORK amano il freddo pungente e queste terre non rispecchiano il loro ambiente...

I KORK erano delle bestie alte circa due metri che si muovevano a quattro zampe con una velocità impressionate, il loro pelo era lungo e sulla schiena formava una specie di criniera...il loro muso era abbastanza allungato per far risiedere all'interno una dentatura spaventosa con grosse zanne da cinghiale che fuoriscivano dalla bocca.

Non possono essere soli...un Pastore Kork deve essere da qualche parte...è lui che li comanda e li fa muovere per uccidere con arguzia...i KORK altrimenti sono delle bestie senza cervello e solo capaci ad attaccare senza pensare...solo capaci di morire sotto una spada esperta

True continuava a correre ma sentendosi completamente accerchiato si fermò per prendere fiato...i KORK spuntarono attorno a lui, erano almeno una ventina...la speranza che fossero delle bestie senza guida si infranse quando li vide in attesa, di solito l'ansia e la foga li avrebbe fatti avanzare senza indugio sulla preda.
Un Kork avanzò supportato da un altro che si defilava dietro le spalle di True...
il pastore vuole studiarmi...o forse uccidermi per derubarmi senza essere costretto a raccogliere le monete del mio borsello per l'intera foresta a causa dell'irruenza di venti KORK...

True chiuse gli occhi per concentrarsi sulla diversa velocità dei due animali.Improvvisamente si girò di scatto e inflisse un colpo mortale al KORK alle sue spalle, un istante dopo era di nuovo girato e pronto ad affrontare con relativa calma la bestia davanti a lui. Con un colpo secco arrivò alla gola dell'animale troncando di netto la testa, il tonfo dei due corpi risuonò nella foresta nello stesso momento.

In lontananza ma con chiarezza si sentirono le urla di orik e Selendir che iniziavano a dar battaglia nella radura.
Attorno, silenzio.

Un'ombra passò veloce sopra la testa di True.

Eccolo...il pastore è sugli alberi...il prossimo attacco lo farà sicuramente con tutti i KORK...devo trovare il modo di arrivare a lui, altrimenti sono morto...

In quel momento un'altra ombra, questa volta più familiare, seguì la prima sugli alberi...FINGOLFIN!

Elil
00domenica 23 settembre 2007 01:32
I suoi compagni si stavano allontanando, in cerca di un luogo più riparato, per parlare tranquillamente con l'Arcidruidio.
Ma Elil non poteva lasciare l'accampamento senza il suo prezioso oggetto. Tornò di corsa alla sua tenda, sulle gambe dal passo incerto che ancora le tremavano per la paura: non si era aspettata quell'attacco. Ma non era stata terrorizzata per la sua vita, quanto per la sicurezza di quell'oggetto indispensabile alla sua missione.
Entrò nella tenda, messa a soqquadro quando i Grolim erano entrati all'improvviso, e iniziò a cercare.

Se si è rotta... se si fosse rotta! Allora sarebbe un segno. Non posso cambiare il destino di una persona, è impossibile!

Spostò vestiti, bisacce, armi, pentole, ampolle, erbe e calici di peltro. Alla fine la trovò, sotto a un cuscino.
Prese la boccetta con mani tremanti e se la strinse al petto.

C'è ancora una speranza. Ce la posso fare!

Non poteva rimanere lì a lungo: i Grolim sarebbero potuti tornare. Si affrettò a prendere con sè l'indispensabile e si avviò all'uscita.

Uno brivido le attraversò la nuca, uno sbuffo di fumo emerse dal piccolo calderone.
Attese un istante, titubante, ma il richiamo era insistente. Il profumo di quel vapore le riempì i polmoni e le salì fino alla testa. In preda a quell'aroma soffocante, ebbe la sua visione.

True... Fingolfin! Oh dei, non possiamo perderlo, lui è troppo importante!

Uscì di corsa dalla tenda, la mente ancora annebbiata, noncurante dei probabili nemici in agguato, iniziò a gridare il nome di Selendir.
Selendir
00lunedì 24 settembre 2007 11:37
La pioggia scende come una grigia cortina, ticchettando sulle foglie, Selendir in testa sta guidando il gruppo verso l'accampamento per cercare riparo nelle tende. Si fa strada tra rovi e frasche, zuppe d'acqua, la terra bruna si fa molle al calpestio dei pesanti stivali, lontano incomincia a farsi udire il cupo rombo del tuono e all'orizzonte luci livide s'accendono.
Tra sè e sè, pensa: "Maledizione True!!! Dove diavolo sei e dove hai portato mio padre??? Spero non vi sia successo nulla..."
I suoi pensieri sono interrotti dall'urlo di Elil. C'è urgenza e spavento nella voce dell'oracolo, Selendir accelera il passo per raggiungerla. Sbuca all'aperto e vede Elil correre nella sua direzione, balza avanti urlando: "che è successo? Che hai visto?"
L'oracolo la raggiunge,e, mentre sopraggiungono anche Dareios, il kender e Mastro Orik, dice:
KORK! Là, indietro nella foresta...True e Fingolfin sono là, non possiamo perderli...c'è anche il Pastore e tuo padre vuole affrontarlo..."
Le ultime parole di Elil si perdono sulle orme di Selendir, che, effettuato un rapido cambio di direzione, si getta nel folto della foresta, urlando a squarciagola il nome del padre e del principe.
Dietro di lei qualcun altro si lancia all'inseguimento.
"Arrivo, resistete, arrivo" pensa ,mentre correndo, s'arma di spada e pugnale. Ringil brilla velenosa alla livida luce dei lampi, mentre l'urlo di guerra di Selendir rimbalza come una minaccia di morte, tra gli annosi alberi: "Go Deo! Go Deo!"
$Darius$
00lunedì 24 settembre 2007 11:58
Pressi Fiume.
*Ed ecco che l'urlo di Elil, gli ricorda che è un idiota.*
*Poi li raggiunge e sente la parola Kork*
*Freme*
Cosa diavolo sono?

*Tende i sensi a percepire i rumori della foresta*
*Alle sue percezioni di mago.*
*Ma è un druido e d'istinto cerca l'aura di un essere dotato di magia.*
*Non ne trova, ma trova qualcos'altro*

*Un giovane che tiene una spada vibrante di magia, giovane che lui conosce a malapena sta combattendo contro strani mostri*
*E'il crepuscolo ma qualcuno è con lui e stanco per vincere*

Per la Dea!

Selendir
*Pensa rivolto alla Custode ed elfa guerriera amica di tante battaglie nei passi del Gothic.*

Estendi i tuoi sensi, vedo True vincere insieme ad un Alto elfo...Correggimi se sbaglio.
*Stupore, ma pacatezza e serenità nel tono.*
*Ha detto così anche ad alta voce, occhi bianchi. Quindi si prostra alla presenza dell'Oracolo sotto la pioggia e il vento inclementi.*

Elil, mia signora

Daréios Merlino.
Arcidruido di Avalon
Achipresbyter Druidum Insula Avallonis.
Elil
00lunedì 24 settembre 2007 21:25
Elil si paralizzò quando Dareios si fu prostrato ai suoi piedi, stringendosi una mano sul petto l'Oracolo fremeva. Sentiva i muscoli irrigiditi e una sensazione di gelo stringerle le ossa.
Afferrò quasi con disperazione l'ampolla di vetro, senza osare guardarla, avvertendone la presenza fatale.

Dareios ha ragione sussurrò come stesse parlando a se stessa. Vide Selendir correre nella foresta, svanendo come un miraggio irraggiungibile, e improvvisamente sentì le forze venirle meno.

Non è più True ad essere in pericolo. Nè Fingolfin.

Rimase immobile a fissare il punto in cui l'elfa guerriera era scomparsa, attendendo invano di veder riaffiorare la sua ombra.

Il momento è giunto... è troppo presto! Selendir, non so se ne sarò capace.... improvvisamente ho paura... paura di fallire di nuovo.
$Darius$
00mercoledì 26 settembre 2007 08:27
Presso Fiume.
*La fuga di Selendir non porta per lui nessun presentimento, nessuna insicurezza. E' solo quando incontra lo sguardo dell'Oracolo che s'apre una luce*

cosa vuoi dire Elil, mia signora?

*Questo si chiede Daréios mentre si alza, le domanda*

Cosa succede, mia signora? Io percepisco i cambiamenti nelle linee di forza e nelle magie scagliate...tu vedi il futuro.
Dicci e io ti seguirò.

*Si raddrizza completamente e ascolta la sua risposta, attento.*
*Intanto pensa, come pensò uno psicologo*

Il tutto è qualcosa di più della somma delle singole parti che lo compongono.
Il gruppo nostro in pratica non è solo il singolo, ma vale come tale, se ci separiamo...sarà fatale.


*Così pensa, mentre Selendir sparisce e il mondo s'oscura sempre più,per via della burrasca in cielo, e della possibilità che succeda qualcosa a Selendir dentro Daréios ed Elil.*

Ed Orik? E Guntram?
Guntram
00mercoledì 26 settembre 2007 11:59
Il kender segue la compagnia cercando di reggere il passo"Tutto ciò è opera di un pastore???"Guntram indica i corpi dei grolim a terra"Se questo è il suo gregge sono curioso di vedere che cani da pastore usa per tenerlo a bada!"

"Andiamo Orik, o pensi che debba fare tutto io, a proposito non è giunto il momento per fare insieme un bel giretto sul dorso del tuo splendido grifone??? Così arriveremo prima e coglieremo di sorpresa il pastore, se siamo fortunati lo prendiamo con le mani nel sacco proprio mentre fa il formaggio ...mi piace il formaggio... e a te?"
.ermes73.
00giovedì 27 settembre 2007 02:18
Ero immobile mentre i KORK si concentravano sull'attacco...

Fingolfin fai in fretta...

Ad un certo punto notai che i KORK cominciarono a sgranarsi e a guardarsi con ostilità tra loro...

Il pastore è stato distratto e queste bestie stanno rivelando la loro natura...tra poco ci sarà una rissa collettiva...

Iniziò un acceso rumore sugli alberi che presto si trasformò in grida, un corpo cadde a terra in mezzo a noi...non era Fingolfin.

I KORK si avventarono su di me ma allo stesso tempo si azzannarono tra loro per avere il predominio del branco e quindi avanzare una priorità su di me. Schivai il primo attacco trafiggendo di lato il KORK che comunque ebbe il tempo di affondare le sue unghie sul mio braccio destro...sangue...sangue che fece ribollire il clima e la foga degli attacchi. Con un salto schivai il secondo KORK e lo mandai a terra per affondare il colpo sul terzo che sopraggiungeva e poi finire la bestia a terra con un fendente dietro la nuca.

Cominciai a respirare con affanno...i colpi vibravano con forza e i KORK mi aiutavano lottando anche tra di loro. Ad una ventina di passi c'era l'ombra di Fingolfin che sceso dagli alberi affondava la sua spada sulle bestie che gli si facevano incontro.

Ero zuppo. Riuscivo a vedere a malapena gli attacchi che si facevano sempre meno irruenti...i KORK diminuivano e stremato quando affondai Veleno sull'ultimo corpo, caddi in ginocchio...silenzio...un silenzio che fa paura.

Stupide bestie, sono state anche capaci di sbranarsi tra loro....se non era per Fingol...

FINGOLFIN!!!FINGOLFIN DOVE SEI!!!

Mi alzai in piedi con fatica ma con ansia per l'amico...mi aggirai velocemente tra i corpi e finalmente lo trovai...era vivo...non riusciva a parlare ma era vivo. Una bella ferita alla gamba ma niente di grave, si sarebbe ripreso presto...

Appoggiati a me Fingolfin...a proposito, grazie!

In quel momento un rumore tra gli alberi, la paura ci avvolse per un attimo...

SELENDIR!


Selendir
00venerdì 28 settembre 2007 11:10
Con la rabbia che le centuplicava le forze, Selendir incominciò a correre verso il folto della foresta.
“Fa che non succeda di nuovo o Dea! Fa che non lo veda cadere una seconda volta”, pensava mentre, armi in pugno e sensi all’erta, si dirigeva alla ricerca del padre e di True. La foresta era muta e silenziosa, la pioggia fine come un velo, scendeva ad inzuppare la terra, senza produrre alcun suono: il terreno cedeva mollemente sotto gli stivali di pelle della guerriera che procedeva, sfrondando gli arbusti che le si paravano davanti, con furia e rabbia. Sentiva distintamente un alito ghicciato aleggiare sugli alberi, a tratti, appena fuori dalla sua vista, intraveda ombre oscure e minacciose.
Poi, con sollievo, li vide : True sosteneva suo padre che evidentemente era solo ferito. Un sospiro le uscì dalle labbra e subito si congelò.
Non capiva, guardava i due davanti a lei che si muovevano come al rallentatore, pareva volessero urlare ma aprivano solo la bocca: le sue orecchie erano piene di cotone, ottuse, ma non i suoi sensi.
Lo percepì nell’istante in cui sbucò dalla foresta dietro le sue spalle, ne sentì la prepotente gelida furia, la voglia morbosa del suo sangue caldo. Nessuno lo aveva previsto, nessuno avrebbe potuto prevederlo…ma la foresta era molto antica, ricordava cose che gli Uomini aveva dimenticato, custodiva esseri che erano divenuti leggende, eppure lui era lì, dietro di lei: un Estraneo dei ghiacci eterni!
Con lentezza Selendir alzò la spada per colpire, ma la gelida presenza allungò un braccio e posò la mano ossuta sul suo petto e incominciò a premere. La vecchia guerriera cercava di lottare per resistere a quell’attacco micidiale: sapeva che se l’Estraneo avesse mantenuto il contatto le avrebbe ghiacciato il cuore; cercò di spezzare il contatto,ma non aveva già più forze sufficienti a vibrare colpi incisivi. Sentiva il gelo della sofferenza penetrarle le carni, bruciava come il fuoco ma il suo sangue andava perdendo fluidità. Girò gli occhi a guardare il padre che sconvolto assisteva alla sua agonia.
All’improvviso urla, colpi di spada, rauche strida dal cielo…l’Estraneo, fiutò l’aria poi,con un ruggito furibondo scagliò lontano Selendir e sparì scivolando nella Foresta.
Fingolfin si precipità accanto alla figlia, le prese una mano ormai rigida e bluastra, l’elfa socchiuse gli occhi e guardò il grande signore dei Noldor, poi con un ultimo brivido di dolore, si abbandonò tra le sue braccia.
Un raggio di sole si fece strada le nubi, attraverso le fronde umide e si sofferò su quell’antico volto, così cereo e così nobile.
Selendir pareva dormire.
.ermes73.
00venerdì 28 settembre 2007 13:47
Accadde tutto troppo in fretta...l'Estraneo...Selendir a terra...
La mente di True era annebbiata dal dolore e dalla fatica dello scontro con i KORK...Vide Fingolfin precipitarsi zoppicando verso la figlia per poi caderle vicino.
Il corpo di Selendir era privo di vita e lo sconforto preso il sopravvento.
Le ginocchia di True cedettero sul terreno svuotando la mente...

Elil
00venerdì 28 settembre 2007 17:20
Quando l'Oracolo aprì nuovamente gli occhi si accorse che ciò che aveva visto non era una premonizione. C'era troppo gelo nell'aria e l'odore di antiche cose risvegliate.
Il respiro formava nuvole dense davanti a lei, la pioggia fina le si stava rapidamente congelando sui vestiti.
Guardava tremando la foresta buia dalla quale proveniva un silenzio irreale, attendendo qualcosa che la facesse smuovere di lì.
Avrebbe voluto cercare conforto nello sguardo dell'Arcidruido, ma non era possibile: doveva essere forte. Su di lei gravava la reponsabilità di cui, consciamente, si era fatta carico.
Senza dire una parola iniziò a camminare verso un luogo che conosceva alla perfezione: l'aveva visitato infinite volte, nei suoi sogni.
Pregò per sentire un suono, un qualsiasi rumore che rappresentasse la vita in quel posto, ma non sentì nulla. Il gelo dell'Estraneo aveva spazzato via ogni cosa.
Infilò la mano in tasta ed estrasse l'ampolla di vetro, stringendola forte: l'acqua non si doveva congelare.
All'improvviso un rumore, sopra la sua testa. Si trattava dello scricchiolio di rami spezzati. Alzò lo sguardo appena in tempo per vedere un corpo pesante precipitare su di lei: un Kork.
Si scansò all'ultimo momento e cadde a terra. Si mise velocemente a sedere, indietreggiando. Ma non c'era pericolo, il Kork era già morto.
Tirò un sospiro di sollievo.
Fece per rialzarsi, ma fece una scoperta sconvolgente. La sua mano destra si era improvvisamente ghiacciata e causa dell'acqua che vi era caduta sopra, acqua che poveniva dall'ampolla, ora ridotta in frantumi tra le sue dita.

L'ho... l'ho rotta cadendo!

Era senza parole, le sembrava impossibile. Il destino aveva infine affermato la sua superiorità sulla determinazione di Elil.
Non si preoccupò di fermare le lacrime che le graffiavano di ghiaccio il viso.

Allora è tutto vero. Un Oracolo non può cambiare il futuro, è soltanto un passivo spettatore. Sarò costretta per la vita ad assistere alla morte di coloro che amo, senza poter fare niente!

Un frullio d'ali penetrò oltre i fitti rami, una debole luce solare filtrava tra le piume argentee di Gauwen. Il gufo atterrò davanti a Elil. Le foglie morte si alzarono in volo, turbinando. Quando si posarono il gufo era già divenuto ragazzo.
Gauwen si avvicinò a Elil, le prese il viso tra le mani e le sorrise. Elil non capiva.

Con creature malvagie, briganti e kender in circolazione non potevo certo rischiare che cadesse nelle mani sbagliate.

Prese la mano dell'Oracolo e vi posò sopra un oggetto freddo e liscio. Elil guardò: era l'ampolla di vetro che lei aveva rotto.

L'ho sostituita, disse Gauwen rispondendo alla sua domanda inespressa. Questa è quella vera. Puoi ancora salvare la tua amica, ma devi farlo prima che la sua anima si allontani troppo. Fingolfin è salvo, puoi farcela.

Elil era rimasta talmente sorpresa da non riuscire a rispondere, ma sentì una nuova forza risvegliarsi in lei e si alzò con nuova determinazione.
Seguita da Gauwen, si avviò verso il luogo in cui Selendir era caduta.



$Darius$
00sabato 29 settembre 2007 21:50
Battaglia.
*Le parole di Elil non arrivano, le sue non bastano a fermare Selendir.*
*Elil cade in trance*

*Daréios vede, percepisce e si ghiaccia davanti all'essere che affronterà Selendir.*
*E che la uccide.*

*Daréios è già a terra, Daréios cade ancora, dentro di sé e si trasforma in Hades.*

*E' su un calesse, guidato da Ishtar ed è tornato anemico, occhi gialli a forma di clessidra e uccide tutto quello che vede.*
*Con fuoco, spada e bastone.*



*Raggiunge quindi il corpo dell'amica e urla*

Maledetto Estraneo...cosa ci fai qui?
*La sua rabbia è potente, il suo furore è indomabile*
*Punta la spada Artigiana verso il folto, verso l'estraneo.*

*Raggiunge l'essere in breve*
*Non lo guarda neanche, gli spicca la testa*
*Uccidendolo senza pietà.*
*Perché lui è un dio, un dio invasato.*

*Si assicura che non ce ne siano altri e ritorna Daréios.*
*Distrutto, già in lacrime*
*Il calesse si è smaterializzato, lui è tornato normale.*
*Si teletrasporta accanto al corpo di Selendir*

*Non vede True, né Elil, ne Orik, né il savio Fingolfin, né il Kender.*
*S'inginocchia accanto a lei, singhiozzando.*
*Il ventiseienne, dio e arcidruido piange.*
*Piange la perdita d'una amica, una maestra, una sorella spirituale.*

*E intanto la pioggia sommerge e inzuppa il luogo e i presenti.*
.ermes73.
00martedì 2 ottobre 2007 16:45
La pioggia era incessante e colpiva con forza i corpi nella radura...Selendir era immobile.

True si alzò di scatto utilizzando le poche forze rimaste e senza proferire parola prese il corpo dell'elfa tra le braccia per depositarlo all'asciutto sotto il gigantesco albero vicino. Preso poi un brandello di stoffa di un vecchiuo mantello della sacca da viaggio cominciò ad asciugare con cura il viso di Selendir. True mise poi la sacca dietro la testa dell'elfa e andò ad aiutare Fingolfin mentre tutti gli altri si fecero attorno alla guerriera...


Elil, dove sei...sento la forza ancora scorrere nel corpo di Selendir, ma presto svanirà...occorre il tuo intervento...
$Darius$
00giovedì 4 ottobre 2007 12:15
Pressi Fiume.
*Si lascia prendere il corpo di Selendir dalle mani, senza forze.*
*Perse nella ricerda dell'Estraneo.*
*Perse per tutte queste trasformazioni e combattimenti*

*Occhi ancora rossi di pianto, si avvicina stancamente ad Ermes.*
*Distrutto dentro.*
*Occhi persi nella disperazione.*
*Un baluardo come Selendir perso nella sua vita senza basi né reali legami duraturi fisici.*

*Starebbe così male solo se morisse la Sacerdotessa, per fortuna adesso al riparo nell'intoccabile Avalon*

*Vorrebbe ringraziare Hermes, ma non ci riesce. Dice solo*

Serve una guaritrice? Io non...Sono....senza forze

*l'Impavido MagOscuro, il coraggioso AdeDà, il potente Hades*

*E'impotente.*
*E questo lo distrugge.*

Elil?
*Una luce sembra perforare la sua oscurità.*
*Una speranza sembra possederlo.*
Elil accorri, o mia signora!
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