PARTENZA E NUOVI INCONTRI

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Selendir
00giovedì 14 giugno 2007 08:22
Selendir si voltò solamente una volta a guardare la fragile ma ferma figura della REgina che guardava il gruppo in partenza.
La prima parte del tragitta passava attraverso la foresta, fitta, buia e tenebrosa, e quindi deciseero di procedere a piedi, mentre il grifone di Orik volava poco più sopra le loro teste. Si erano da poco inoltrati nel folteto quando, guardando verso l'alto, Selendir si accorse che il cielo era già divenuto poco più che un brandello di azzurro perso tra le verdeggianti foglie. Giungeva alle orecchie della vecchia guerriera la voce maschia e bassa di True che cercava di fare conversazione con l'accigliato Nano che, a tratti, rispondeva con qualche grugnito. Selendir si concesse un sorriso, si volse per dire qualcosa ma tacque, all'improvviso inchiodata al suole, i sensi in allerta, conscia di un cambiamento nell'aria.
Non erano nemici in arrivo, ma qualcosa....qualcosa di inquietante era nella foresta. Eppure non ne traeva timore, ma uno strano senso di urgenza, un'eccitazione crescente.
Zittì i compagni, si volse e fece segno di fermarsi. True e Orik la guardarono con fare interrogativo; Selendir segnalò di attenderla e si inoltrò tra gli alberi.
Cauta e silenziosa, si addentrava sempre più e mano a mano che porcedeva la sua tensione aumentava, il suo sangue ribolliva nell'attesa di ciò che l'attendeva più avanti.
E finalmente udi!
Udì una voce sussurrare tra gli alberi, udì una voce che non avrebbe mai più creduto di poter udire: scostò alcune fronde e lo vide.
Lui era lì, la sua antica cotta di maglia ancora sporca delle ferite inferte, tutt'inorno a lui un'aura azzurrina.
Lui alzò il volto verso di lei e sorrise, ma i suoi occhi erano opachi, non aperti alla conoscenza.
Selendir
00giovedì 14 giugno 2007 08:27
Partenza e nuovi incontri II
Selendir mosse passi pesanti verso l'uomo, un uomo bellissimo, un alto elfo, uno dei più grandi mai esistiti.
Quando fu dinnanzi a lui, si lasciò cadere in ginocchio proferendo, tra le lacrime, una sola, amata parola:

"Padre!"

Lui la guardò e un barlume di conoscenza si fece strada in lui e disse:

"Si, una volta avevo una figlia....quando ero ...."

"Fingofin, mio sire e padre amato" rispose la guerriera.

"Si, Fingolfin conosco questo nome e potrebbe ancora essere il mio ma :::"


Selendir si alzò, sfoderò la spada e la pose nella mano di suo padre, piena di speranza e attese che l'alto elfo avesse la sua piena coscienza.
@Fingolfin
00martedì 10 luglio 2007 23:24
...Ma un velo oscuro offusca la mia mente,frammenti,ricordi sbiaditi di un tempo che fu,lotte,fratricidi,grandi dolori e infine il vuoto.

Fingolfin sussultò vedendo in mano a Selendir una antica spada,ma come un lampo il timore iniziale si tramutò in emozioni,come se la lama affilata della spada avesse,in un sol colpo,spazzato via quel velo dalla sua mente nel momento in cui Selendir la pose nelle sue mani.

Selendir figlia mia sei davvero tu? Sei dunque caduta infine?

[Modificato da @Fingolfin 10/07/2007 23.26]

[Modificato da @Fingolfin 10/07/2007 23.27]

Selendir
00mercoledì 11 luglio 2007 08:34
Selendir vide la luce della verità, accendersi negli occhi dell'Antico Signore dei Noldor, ed il nodo in gola si sciolse in lacrime liberatorie.
Si alzò, era di poco più bassa del padre, lo guardò dritto negli occhi e disse:

"No padre mio, io non sono caduta. Questo è il mondo degli Esseri che respirano e tu sei ritornato dalla Casa delle Ombre.
Gli dei ti hanno concesso di ritornare a me, alla luce, anche se ignoro il motivo ma di questo li ringrazio....Padre mio, credevo di non rivederti mai più e invece..."


In lontananza sentiva chiamare il suo nome dai compagni che attendevano il suo ritorno. Fingolfin guarò la figlia in cerca di risposte e lei disse:

"Vite e vite sono sono passate da quanto la mazza del Nemico ti ha colpito, debbo metterti al corrente di molte cose. Debbo parlarti di tutto ciò che è successo da allora, del mondo in cui sei approdato....vieni, padre. Cerchiamo un posto dove accendere un fuoco e sedersi. Quando arriveranno i miei compagni, spiegherò loro perchè ho tardato".

Una radura si apriva poco lontano da loro: al centro un antico altare di pietra adorno di frutta e fiori di stagione, ai rami dei vetusti alberi era intrecciati nastri colorati, alcuni sedili in pietra contornavano la radura. Si sedettero e Selendir cominciò a parlare.
@Fingolfin
00lunedì 16 luglio 2007 23:52
Giunti nella radura,i due si sedettero vicini e improvvisamente Fingofin,ormai consapevole della sorte che gli era toccata,riacquistò i ricordi degli anni trascorsi nei Giardini Celesti dove risiedono coloro i quali lasciano le proprie spoglie mortali.
Fu lì che gli venne concesso dagli Dei il dono di ritornare sulle terre calpestate da coloro che vivono ancora,per combattere nuovamente il Male risvegliatosi.
Tuttavia gli Dei posero una condizione sulla sorte che sarebbe toccata all'antico Re Elfo una volta rinato: Prima della fine della lotta contro il Male egli sarebbe nuovamente caduto sotto gli occhi della figlia Selendir.
Fu così che Fingolfin decise di tenere nascosta tale condizione alla figlia almeno per il momento.

Selendir,figlia mia,ora ricordo perchè mi è stato concesso di tornare,il tuo viso e la mia spada hanno fatto si che io mi risvegliassi dal torpore che annebbiava la mia mente e affliggeva il mio corpo. E' tempo che tu mi metta al corrente di ciò che succede, i tuoi occhi mostrano chiaramente l'imporatnaza della tua missione

I due cominciarono a conversare e Selendir raccontò al padre ciò che stava accadendo in quelle terre e della missione che doveva compiere.
Selendir
00sabato 28 luglio 2007 11:25
Mentre il Supremo Signore dei Noldor e la figlia parlavano concitatamente, facendo domande e rispondendo a momenti alterni, mentre le loro mani si sfioravano e i loro occhi dicevano molto di più di quanto non facessero le parole, sentivano distintamente le voci e i passi della compagnia di Selendir: l'incedere pesante di Orik che avanzava borbottando, quello più felpato e guardingo di True e l'inconfondibile profumo di lavanda che accompagnava ovunque l'Oracolo.
Sbucarono dal folteto e videro la scena: un Alto Elfo,indubbiamente, ancorchè male in arnese, conversava amabilmente con la guerriera che stranamente sorrideva, i suoi occhi erano lucidi di lacrime.Non v'era bisogno di sguainare le armi, la loro compagna non correva evidente pericolo.
Si volse a guardarli e con la voce rotta dall'emozione disse:

"Amici, vi spegherò tutto. Per ora, per quanto incredibile possiate ritenerlo e tale lo riterrete, devo presentarvi una persona. Piegate il ginocchio dinnanzi al Supremo Signore dei Noldor, il più nobile di tutti, egli ci fu restituito dai Valar, riemerso dalla Casa delle Ombre....dinnanzi a voi si erge Fingolfin, figlio di Finwe, colui che inflisse sette ferite e tagliò il piede all'Oscuro Signore. Amatelo come un padre e onoratelo come un Re"

Ristettero muti, increduli, con gliocchi splancati per l'immensità di ciò che avevano davanti, una strana espressione corse veloce come un lampo negli occhi dell'Oracolo.
Non sapevano che dire, ma presto avrebbero dovuto ritrovare la parola e anche la strada per la loro missione.
Elil
00lunedì 30 luglio 2007 17:17
"Ben arrivato, Fingolfin. Vi aspettavo."

L'Oracolo piegò un ginocchio e s'inchinò alla vista del Signore. Poi, mentre tutti gli sguardi erano devotamente posati sul nuovo arrivato, frugò nella bisaccia ed estrasse un'ampolla di cristallo.

Guardò Fingolfin dritto negli occhi e, quando fu certa che lui avesse ricambiato, parlò direttamente alla sua anima.

"Vorrei che quando aveste finito con vostra figlia, mi seguiate in un luogo appartato. Ho bisogno di parlarvi.... è una cosa vitale."
-orik-
00lunedì 30 luglio 2007 17:42
L'ascia di orik si faceva largo tra lo folta boscaglia, seguito da True e dall'esile figura dell'oracolo; Galor era sempre sopra di loro con i sensi all'erta, pronto a rispondere a qualsiasi pericolo. Dopo un pò i tre arrivarono in uno spiazzo circondato da siepi di rododendro, e lì videro l'elfa in ginocchio, parlare con un suo simile, sicuramente più anziano di lei. L' elfo appariva stremato nel fisico, ma i suoi occhi emanavano grande potere.
<< Sele, non è il caso di prestare attenzione a dei mendicanti>> la voce del nano era come sempre scontrosa;
<< Non sai quel che dici Messer Orik, egli non è un mendicante, non è vero Selendir Ellendhar ? >> disse Elil in maniera soave;
<< Di cosa parli, chi è costui? Mi vuoi far credere mia cara veggente, che magari siamo davanti a qualche principe, o meglio ancora re ? >>
<< Vi spiegherò tutto dopo >> disse l'elfa sorridendo al resto della compagnia;
<< Siete davanti...........................................

[Modificato da -orik- 30/07/2007 17.46]

[Modificato da -orik- 30/07/2007 17.46]

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