L'esercito Nero come veniva ormai chiamato avanzava verso sud in direzione di Aurendor.
Alle spalle dei cavalieri di Balinor il Nero si ergevano fumanti le rovine di Montenero distrutte e incendiate dai suoi fidati orchi.
Tutta la piana era piena di soldati e cavalli.
Nel cielo volavano i suoi serpenti e le altre creature immonde mandate dal signore oscuro per aiutarlo nella missione.
Le teste di quelli che erano stati i suoi stessi uomini era fissate in cima a delle picche e precedevano l'esercito rette dagli araldi.
I boschi sacri che dividevano le terre di Aurendor da quelle del Gothic erano gia in vista mentre l'esercito passava ignorandola la città fortificata capitale del regno che aveva chiuso loro le porte e preparata alla difesa.
Balinor aveva deto alle sue truppe che non era quel paese il loro obbiettivo e che a meno che non li avessero attaccati li avrebbero ignorati e cosi era stato.
Balinor sapeva dell'esistenza di Narcil dentro il bosco ma qualcosa lo tratteneva nel mandare qualcuno a prenderla anche se sapeva bene del potere che quella spada aveva su di lui.