Giungo infine anch'io con cognizione di causa a contribuire alla discussione. incuriosito dai tanti commenti positivi mi sono deciso ed ho letto "il mago".
Bè, non credo che prenderò mai in mano il resto della saga.
innanzitutto lo stile della Le Guin non mi piace. non mi piace che interrompa la narrazione per rifilarmi righe su righe di spegazioni inutili di tempi passati, ancora meno apprezzo la profusione di nomi buttati a casaccio nel tenativo di dare concretezza (fammi capire; tu mi interrompi la narrazione di un combattimento con un drago per informarmi che
"il drago di Pendor fosse lo stesso che aveva devastato la parte occidentale di Osskil ai tempi di Elfarran e di Morred ed era stato cacciato da Osskil a opera di un mago, Elt, esperto nei nomi"
allora, innanzitutto chi sono costoro, che hanno fatto per meritarsi un posto nella storia, da dove accidenti sbucano fuori e soprattutto, perchè dovrebbero interessarmi al momento?)
non mi piaciono le infiorettate di aggettivi, similitudini e metafore. sono brutte stilisticamente ed appesantiscono la lettura, e nella stragrande maggioranza dei casi sono inutili oppure fuoriluogo. (non mi interessa sapere che ged
"Crebbe selvatico, come un'erbaccia robusta, alto e svelto, chiassoso e orgoglioso e impulsivo"
se non riesci a descrivere situazioni ed avvenimenti da cui si capisca il carattere di qualcuno allora hai sbagliato lavoro.)
non mi piace la scelta ed i tempi degli eventi narrati. (non mi frega nulla dell'incontro fra ged e la sorella di veccia, ne quanto occorra per fare provviste o in che modo si cuociano le frittelle. STIAMO DANDO LA CACCIA AD UN'OMBRA DELL'OLTEMONDO!!! un pò di concentrazione perdinci!)
e non apprezzo minimamente l'uso delle parentesi ( si. si lo sò. sono il bue beco che da del cornuto all'asino...) all'interno della narrazione per inserire commenti (peraltro idioti) o spiegazioni inutili (fra l'altro il punto di vista è quello del narratore onniscente, cosa c'entrano quindi le parentesi?)
in più non trovo la storia o personaggi particolarmente interessanti, il classico "demonio-che-io-ho-risvegliato-e-che-devo-affrontare-per-redimermi" senza nessuna nota curiosa sembra buttato lì giusto perchè serve in un libro fantasy qualcosa che minacci di distruggwre il mondo. ma oltre a non essere originale è pure scialba, non c'è niente che la delinei, niente che la renda unica. nessuna caratteristica per cui dovrei ricordarla. ed è del tutto ininfluente a livello storico.
(Ged diventa mago NONOSTANTE l'ombra, se ne parte dalla scuola di magia e va a fare il mago di villaggio NONOSTANTE l'ombra, sia gli incontri con il drago che con la piastrella demoniaca sono irrillevanti e dissociati dalla storyline dell'ombra, durante tutto l'inseguimento finale Ged fa qualunque cosa possibile ed immaginabile per perdere tempo, come se pure per lui l'ombra non fosse che un pensiero secondario a cui dedicare giusto i cinque minuti persi per non annoiarsi.)manca di una spiegazione anche minimamente accettabile
(non sembra esserci religione in earthrea, nessuno prega nessuno impreca nessun dio o culto viene nominato. quindi la morte dovrebbe essere solo uno stato fisico derivante dalla mancanza di vita. come si giustifica quindi il fatto che ci sia uno spirito che a quanto pare è la manifestazione della morte di ged? e poi che collegamento c'è fra lo spirito della morte e lo spirito di una morta?)
bisogna ammettere di contro che Ged non merita la fatica di immaginargli un avversario decente. credo che in anni di lettura, lo sparviere sia la figura meno delineata e meno coerente che abbia mai incontrato. quasi tutta la sua psicologia si ferma alla citazione di cui sopra, si ricorda di essere preda di un essere demoniaco solo quando fa comodo alla storia, tutto il romanzo è un susseguirsi di racconti più o meno inerenti a lui ma che lo mantengono sempre ai margini, senza mai delinearlo veramente. magari se invece di un narrattore che ci racconti cosa sta succedendo (anzi cose successe, dato che è pure scritto al passato, giusto per scongiurare ogni pericolo di immedesimazione nel racconto) si fosse vista la storia con gli occhi del mago sarebbe stata più interessante (MINIMAMENTE più interessante credo in ogni caso) ma così tutto risulta asettico e lontano, senza la capacità di coinvolgere.
sorvoliamo poi su errori logici e storici (anzi no, ne metto uno in coda che merita davvero una menzione particolare...).
per quanto riguarda le castronerie: premetto che non ho tagliato ne modificato nulla in quanto segue. la citazione è tale e quale la si può leggere nel libro. giudicate voi...
"Per poco non fissò negli occhi il drago: sarebbe stato perduto, se l'avesse fatto, perché nessuno può guardare un drago negli occhi. Distolse lo sguardo dai verdi occhi oleosi che lo scrutavano"
cerco la pace tra le bombe
la vita tra le tombe
la luce tra le ombre
ma è la realtà che mi confonde