|
Nexim spalancò la porta della stanza con un calcio, puntò la spada davanti a sè e gridò: Fermo dove sei! Ora tu verrai con noi e dovrai dirci... Si interuppe, abbassò la spada e sgranò gli occhi. Ma che cavolo... da dove salta fuori questo?!?!?!
Davanti al ragazzo non c'era una persona, come si aspettava, bensì un orso grande e grosso, come quelli che ogni tanto si scorgono nel bel mezzo di una foresta.
Ma qui siamo nel bel mezzo di una città! Esclamò il ragazzo, e dopo, rivolgendosi a Noxir: Mi sbaglio o avevi detto che era una PERSONA?!
Non ti sbagli. Gli rispose calmo il drago dorato.
E quel bestione lì ti pare una persona?!
No, e non mi pare nemmeno un orso.
Eh?!
Non è un orso vero, è solo un invocazione fatta di magia. E a evocarlo è stata la persona che c'era qui fino a un momento fa.
Nexim stava per fare un'altra domanda, ma l'orso ringhiò e si avventò su di lui.
Il ragazzo non si fece cogliere alla sprovvista. Veloce come un lampo, puntò la spada verso l'orso, la lasciò andare, ed essa schizzò verso il petto dell'orso, trapassandolo.
L'orso si trasformò in polvere.
La spada non aveva rotto la finestra dietro l'orso, perché quest'ultima era aperta. La spada ora era sospesa a mezz'aria, a qualche metro dal davanzale, e a un cenno del ragazzo, essa tornò in mano al suo proprietario, che la fece sparire.
Nexim rimase un momento a fissare la polvere sparsa sul pavimento, dopodiché i suoi occhi si spostarono sulla finestra.
Ecco da dove è scappato...
Euh... a proposito, Intervenne Noxir. era una donna.
Vabbé, non cambia niente. Sbuffò Nexim. Ciò che conta è ciò che ha sentito. E se in più era una spia di Randall... Per sfogare la rabbia, gli sarebbe tanto piaciuto mettere a fuoco l'intera locanda. Ma visto che non poteva, si limitò a dare un pugno allo stipite della porta.
Fu allora che si accorse che c'era qualcosa sul davanzale. Facendo attenzione a non pestare la polvere sul pavimento, si avvicinò alla finestra, e lì vide un sacchetto.
Umm... chissà, forse potrebbe tornarci utile. Pensò Nexim, e già l'aria si muoveva per radunare ogni singolo granello in un mucchietto a forma di cono, che poi si alzò da terra per andare posarsi dentro al sacchetto. |