Compagni di fuga

Proprio mentre il mago stava per cominciare a narrare la sua storia, Anna sentì un formicolio alle tempie, segno che uno degli animali che controllava la stava chiamando.
Tese il braccio dalla sedia lasciando tutti i presenti un pochino stupiti, e qualche attimo dopo sul suo dito si posò un pettirosso che cominciò a fischiettare un motivetto orecchiabile.
Prima che avesse finito, Anna sbarrò gli occhi e aprì le mani in modo da farci sedere sopra l'uccellino, si alzò in piedi e arrivò alla finestra.
Si affacciò con la scusa di lasciar libero il pettirosso e, appena la bestiolina spiccò il volo, si voltò di scatto chiudendo le finestre cercando di essere il più naturale possibile.
- Credo che dovremo rimandare il racconto di Elegost a un altro momento - borbottò con voce seria - Suggerisco a Noxir di tornare dentro Nexim perché a quanto pare la sua aurea ha allertato qualche tirapiedi di Flagg che in questo momento si sta dirigendo proprio qui.-
Tirò le tende e afferrò una candela spenta dal comodino, poi prese dalla tasca del completo verde un accendino. Spostò il comodino a pochi metri dalla finestra e ci posò sopra la candela ancora spenta, poi spostò anche la sedia dove era seduta e ci posò sopra un paio di libri e uno scopettone in modo che si reggese in piedi senza che nessuno lo reggesse. Infine sfilò il lenzuolo dell'unico letto presente nella stanza e coprì il tutto, e infine accese la candela facendo attenzione a non trovarsi tra il comodino e la finestra.
- Se ci sbrighiamo forse abbiamo dieci minuti. Io posso anche chiedere agli animali in zona di rallentare i nostri inseguitori - si fermò e fissò uno a uno tutti quanti negli occhi - qualcuno di voi ha dei cavalli?-

Isil si prese la testa fra le mani...aveva lo stomaco chiuso, la stanchezza iniziava a toglierle la lucidità necessaria per affrontare questa complicata situazione e davvero non sapeva cosa fare. Sapeva che avrebbero già dovuto essere lontani da quella maledetta locanda, percepiva che Nettuno diventava sempre più inquieto, segno che un pericolo era in avvicinamento, eppure non era riuscita a trascinare fuori da lì i suoi compagni, perdendosi in mille inutili chiacchiere. In più avevano un ferito da portarsi dietro e questo li avrebbe probabilmente rallentati...certo, lasciarlo lì non era contemplato e non poteva decidere cosa fare del nuovo arrivato così a cuor leggero, prendendo una decisione di tale importanza per il futuro della missione senza un'attenta valutazione.
Non era il momento.
...cavalli...ma certo...ci servono dei cavalli...i cavalli che ci aveva dato il vecchio locandiere Pol...dovrebbero essere ancora nelle stalle se nel trambusto qualcuno non ne ha approfittato e li ha presi...
Cercò di tornare presente a sè stessa e pensare a come fare a riprendere i cavalli.
Anna, se tu porti fuori tutti il più in fretta possibile, penso di poter trovare i cavalli che chiedi...

La ranger abbozzò un sorriso e portò le mani ai fianchi iniziando a parlare con un tono autoritario.
- Bene, dobbiamo cercare di essere il più discreti possibile. Noxir, è meglio che tu torni dentro Nexim; anche se hanno rintracciato la tua aurea e sanno che andiamo via, non possiamo rischiare che ci trovino anche dopo che siamo scappati. So che non ti piace prendere ordini ma, per favore, fidati di me.-
- Mentre Isil va a prendere i cavalli, noi altri cerchiamo di radunare il più in fretta possibile le nostre cose in modo da poter viaggiare veloci e leggeri, ma non dobbiamo trascurare il mago che potrebbe attaccarci - guardò Ananake - Per favore, fà in modo di legarlo bene, ma deve poter camminare e...-
L'ultimo sguardo fu lanciato al Kender. Non sapendo cosa fargli fare disse - Te la senti di inscenare uno spettacolo teatrale davanti alla finestra mentre Isil prende i cavalli? Così crederanno che siamo qui tranquilli e ignari di tutto -

il mago stava appostato nei pressi delle porte cittadine, celando la sua presenza in maniera perfetta attendeva sul tragitto di fuga del ragazzo, certo di poterlo catturare quando avesse cercato di fuggire.
doveva solo far attenzione a non farsi scoprire e la ricompensa sarebbe stata sua senza fatica e senza rischi.

il tocco gelido dell'acciaio sul collo fu tanto inaspettato da essere schoccante, il sussurro nel suo orecchio tanto malevolo da paralizzarlo.
e così, anche voi principianti siete arrivati a quanto vedo; è indubbio che il ragazzo e la suora si lascino dietro una scia di magia residua tanto grande da poterla seguire anche dormendo, ma pensavo che impiegaste più tempo... bravi, i miei complimenti. sfortunatamente ho dei piani per loro, e non posso permetterti di rovinarli catturandoli, tu capisci, nevvero si?
il lungo pugnale scivolo' leggero sulla carne, ed herr si prese un momento ad assaporare il sangue caldo che gli scivolava addosso, poi si avviò verso la foresta oltre la città.
ora la via era libera

Visto, Noxir?! Non te l'avevo forse detto che sarebbe successo, eh?! Sbottò il ragazzo.
Il drago d'oro gli lanciò un'occhiata storta. Calmati, adesso. Anche se IN TEORIA hanno percepito la mia aura, di sicuro non hanno idea di quale sia la mia natura, quindi non c'è motivo di preoccuparsi.
Non c'entra! Ribattè il ragazzo. Se fossi rimasto dentro di me, non avremmo corso questo rischio inutile!
Calmati. Ripetè Noxir. Ora l'importante è uscire da qui, tutto il resto non conta. E detto questo, il corpo del drago d'oro si illuminò e si trasformò in una sfera dorata che volò dentro al corpo del ragazzo.
Nexim rivolse un ultimo pensiero di rimprovero a Noxir, poi si rivolse ad Anna: E' fatta, ora Noxir non può più essere percepito da nessuno. Possiamo andare.

- Credetemi, secondo me sanno anche troppo bene qual è la natura di Noxir - commentò la ranger avvicinandosi alla porta con la mano pronta ad afferrare il coltello attaccato dietro la cinta - Non verranno impreparati -
Aprì la porta lentamente e sporse la testa per assicurarsi che non ci fosse nessuno - Via libera - sussurrò, poi lanciò un'occhiata ad Elegost - Tu cammina davanti a noi, vorrei controllarti per bene per evitare noie -

Mentre i compagni scivolavano silenziosamente fuori dalla stanza, Guntram iniziò a riflettere su quale diversivo iscenare per coprire la loro fuga, volendo essere sinceri la prima idea che sfiorò la sua mente fù quella di ardere la locanda in un gigantesco falò ma subito il solo pensiero del povero locandiere ridotto sul lastrico lo fece desistere... ...vorrà dire che scenderò nella sala comune e racconterò a tutti di quella volta che insieme al cugino Arlie per sbaglio fummo accusati di furto ed arrestati... magari userò un paio di ciotole di peltro per interpretare meglio la parte delle guardie...

Soddisfatto della decisione presa il kender ormai rimasto solo nella stanza raccolse la sua roba e si incamminò verso il pianterreno della locanda...

Il ragazzo camminava in mezzo al gruppo, la mente distesa a captare qualsiasi elemento anomalo e pronto a far apparire le spade in caso di bisogno.
Senti niente, Noxir?
No, ancora niente. Gli rispose il drago dentro di sè. Ma non ti preoccupare, anche se ci trovano prima loro, io gliene farò pentire.
Guarda, ci manca ancora che tu salti fuori nel bel mezzo della battaglia, lì davanti ai nostri inseguitori, così da farci perdere quel poco di anonimità che ancora ci resta. Credo proprio sia meglio che tu rimanga dentro di me, almeno fino a quando non saremo usciti e saremo lontani da questa città.
Nexim percepì il disappunto del drago d'oro, dopodichè riprese a scrutare lo spazio intorno.
Ah, e un'ultima cosa. Disse ancora Noxir.
Che c'è?
Riguardo a prendere i cavalli, tu non hai davvero intenzione di... ehm...
Nexim non capiva dove il drago volesse arrivare, ma poi si ricordò del loro accordo e lo rassicurò: Non ti preoccupare, terrò fede alla promessa, quella di cavalcare te e soltanto te.
Ma come farai se...
Se sarà necessaria una fuga rapida mentre siamo ancora in città, allora userò le mie ali.
Ma sei sicuro di poterle padroneggiare questa volta?
Ne sono abbastanza sicuro. E poi, sarà un occasione per fare esercizio, no?
Il drago d'oro annuì, quando all'improvviso le menti di entrambi furono percorse da un'interferenza. Il gruppo stava per uscire dalla locanda, ma Loro erano vicini.

...devo arrivare alle stalle...al pianterreno non ho visto accessi diretti e se ci sono ancora persone non è proprio il caso che tenti quella strada...allora dovrò uscire dalla locanda e fare il giro...se non ricordo male le stalle si trovano dietro la locanda e con il favore del buio dovrei arrivarci senza problemi...
Mentre Isil scendeva cautamente e silenziosamente le scale che portavano al salone della locanda, riflettè su come arrivare alle stalle senza destare attenzioni sospette, cosa che al momento non le sembrava del tutto semplice, la sensazione di un pericolo latente si faceva sempre più forte. Quando si affacciò nel salone, vide che non era molto illuminata, non c'era traccia del locandiere e solo qualche tavolo era occupato da alcuni ubriaconi stravaccati sulle panche, decisamente non proprio presenti a se stessi.
Giudicò che la via era libera, si chinò a prendere i due pugnali che teneva sempre dentro gli stivali e con molta cautela aprì la porta d'ingresso della locanda. Nulla. Il buio era totale a parte qualche torcia illuminata in lontananza e il vago riverbero della luna, perciò Isil decise di avventurarsi nella rassicurante protezione dell'oscurità, mantenendo sempre le spalle rivolte alla parete e procedendo guardinga attorno all'edificio. Sperava di non dover ricorrere ai suoi poteri per non complicare ulteriormente la situazione della Compagnia, ma se l'ingresso delle stalle fosse stato sbarrato e chiuso con un lucchetto e non ci fossero stati altri accessi, avrebbe avuto un problema.
...chissà se i kender sanno forzare le serrature...
riflettè distrattamente.

Il kender entrato nella sala comune cercò invano di attirare l'attenzione su di sè ma invano, tirò giubbe, sventolò il suo hopaak a mò di stendardo, urlò e battè i piedi sull'assito sella sala ma tutto fù inutile, gli avventori compreso il locandiere e le cameriere erano affacciati alle finestre ed all'ingresso concentrati nell'osservare i brutti ceffi che si stavano avvicinando al locale.

"... è degradante vedere che ti chiedono di creare un diversivo e che nonostante tutti i tuoi sforzi non vieni ricompensato dal dimostrare a te stesso di essere in grado di fare un buon lavoro..."
Guntram lasciò cadere a terra le ciotole di peltro con un moto di stizza"andate a fare una gita giù fin nell'abisso! Noi tagliamo la corda..."

Detto ciò si fiondò verso le cucine e l'uscita posteriore, doveva avvertire i compagni dei nuovi arrivati.

Come Isil aveva fatalmente previsto, il massiccio portone delle stalle era chiuso. Un grosso catenaccio serrava fermamente entrambe le maniglie dei battenti e Isil sentiva che non era il caso di forzarle ricorrendo a Influssi di Energia o di Spirito perchè qualcosa non andava per il verso giusto. Nettuno era insopportabilmente nervoso e inquieto, le rendeva impossibile perfino mettere insieme pochi pensieri logici,la distraeva costantemente; inoltre, percepiva una strana potenza, qualcosa che le si insinuava nella mente e la rendeva irrazionalmente impotente. Doveva fare qualcosa, ma non riusciva a soffermarsi a riflettere, i pensieri le sfuggivano nel momento stesso in cui li concepiva. Doveva prendere i cavalli e una semplice porta si frapponeva tra lei e gli animali: in altri tempi non avrebbe avuto problemi, ma adesso tutto sembrava molto difficile, troppo difficile.
Cercò di scuotersi, ricordando che, nel caso in cui le stalle fossero state chiuse, avrebbe semplicemente cercato un altro accesso.
Riprese a camminare, girando intorno all'edificio.