Compagni di fuga

Grazie Noxir. Disse il ragazzo. Da qui in poi posso andare avanti io.
Sì, è meglio. Confermò il drago. Anche perché quello che è successo dopo non me lo ricordo, visto che, stanco com'ero, mi sono subito addormentato dentro di te.
Nexim si alzò, si diede una bella stiracchiata, si risedette e cominciò a raccontare: Dopo che Randall venne paralizzato, io cercai subito di liberarmi dalle catene che mi tenevano inchiodato al muro, e fu in quel momento... Il ragazzo tese la mani davanti a sè e le chiuse a pugno, facendo così apparire le sue due spade. ... che comincai a rendermi conto di cosa avevo ottenuto grazie all'unione con Noxir. Le spade si smaterializzarono all'improvviso. Grazie a queste due fide compagne, riuscii a liberarmi. Dopodiché, corsi subito fuori dalla stanza, e per poco non mi feci catturare dalle guardie che erano state poste davanti alla porta. Ritornai dentro e mi misi a cercare un'altra via d'uscita, invano. La porta era l'unica uscita dal laboratorio. Ero in trappola. Ma all'improvviso avvertii qualcosa... una specie di aura provenire da un mantello nero con cappuccio appoggiato su uno dei tavoli sparsi per la stanza. Lo presi e me lo misi addosso. La sensazione che provai è simile a quella che si prova quando si sa di essere ignorati da tutti, ma quella volta, anziché essere una cosa brutta, era proprio ciò di cui avevo bisogno.

Quindi, grazie a questo mantello, sono riuscito a uscire dal laboratorio senza essere visto. Disse il ragazzo con un'aria trionfale. Sfortunatamente, subito dopo è sorto un problema: siccome Randall non faceva mai uscire un bambino, se non quando gliene serviva uno per gli esperimenti, io non avevo mai avuto occasione di farmi una "mappa" mentale del castello. Inoltre i sotterranei sono un vero labirinto, quindi, per farla breve: mi sono perso. Ho girato e rigirato a caso, senz'altro risultato che perdermi sempre di più. Non ho nemmeno potuto chiedere aiuto a Noxir, perché dormiva nella grossa...
Eh ehm! Dormivo perché avevo consumato tutte le mie energie per liberarci dalla magia di Randall, mica perché avevo voglia di schiacciare un pisolino! Obbiettò il drago.
Sì, va beh... comunque, riprese Nexim mi ero perso, quindi decisi di fermarmi un momento per riprendere fiato. Il caso volle che nella cella davanti alla quale mi ero fermato fosse stata rinchiusa una persona che conoscevo.

Isil osservò a lungo il ragazzo, riflettendo su quanto terribile dovesse essere stato sfidare Randall Flagg fino a rivoltargli contro la sua stessa magia e cercare di fuggire dal luogo in cui era stato confinato...

...un potere come quello nelle mani di un ragazzo così giovane...e quelle crepe nell'Equilibrio...i pezzi di questo complicato mosaico cominciano a incastrarsi..inizio anche a intravederne il disegno...l'Equilibrio si sta alterando perchè Flagg ha iniziato una serie di incantesimi oscuri per distruggerlo completamente e provocare il Caos... la sorte di Nexim deve essere parte di un piano più ampio per ottenere proprio il dominio sul Caos...Per fortuna e per il momento, questo ragazzo, inconsapevolmente, ribellandosi a lui, è riuscito a bloccare Flagg preservando ancora per un pò l'Equilibrio...lui probabilmente non immagina quanto il suo intervento sia stato provvidenziale...ed è indubbio che Flagg cercherà in tutti i modi di ricondurre a sè quanto gli è sfuggito di mano e riprendere da dove è stato costretto a interrompersi...

Preoccupata, ma con qualche speranza in più, Isil attese il seguito del racconto di Nexim.

- Per tutti gli déi! - Annabeth sobbalzò alzando lo sguardo dal suo nascondiglio fuori la locanda. I ricordi di quella fuga così travagliata le tornarono alla mente nel giro di pochissimo tempo e la fecero quasi sorridere.
Riassaporare la libertà quel giorno l'aveva fatta sentire come rinata dopo un lunghissimo sonno a cui era stata costretta, e tutto grazie a quel ragazzo che non aveva più visto senza neanche un'occasione per dirgli grazie.
-Ah, ora ricordo... - disse a voce alta incrociando le braccia - ...Nexim era quel ragazzo della prigione!-

Completamente affascinata dal racconto Ananake stava ferma e silenziosa dove si era accasciata, senza rendersi conto di essere entrata automaticamente nella trance onirica con cui di solito entrava in contatto col consiglio della sua gente. Per cui fu con vera sorpresa che sentì la mente del suo mentore entrare in contatto con lei esaminando senza alcun problema tutti i suoi ricordi e commentando le sue ultime attività .
Quando apparve il nome di Flagg, subito l'attenzione fù al massimo insieme all'ordine perentorio di stare alle calcagne del ragazzo-drago e di fare il possibile per acquisire più informazioni su Flagg e le sue attività. Poi con un ultimo commento sulle sue capacità e sul fatto di guardarsi attorno con più attenzione invece di tenere la testa fra le nuvole il contatto si interruppe, lasciandola di pessimo umore , mentre borbottava fra se Ma perchè a me, perchè devo essere sempre io, certo tanto che problema c'è, Ananake è già lì, è disponibile, può certo lasciar perdere i suoi impegni e mettersi a seguire il ragazzo, tanto non ha nient'altro da fare... borbottando continuava a dare testate al muro dove era appoggiata (cioè così )

Anna inarcò un sopracciglio al suono di quegli strani rumori provocati da Ananake. "Non pensavo che la gente lì intorno fosse così disperata" pensò.

Il ragazzo si interruppe, vedendo quella ragazza mettersi a sbattere la testa contro il muro, e gli venne da chiedersi: Ma che sta facendo? E' andata fuori di testa?
No, non credo. Gli rispose il drago dorato. Qualcuno, lontano da qui, le ha comunicato qualcosa col pensiero, qualcosa che, a quanto pare, non le deve essere piaciuto molto...
Il ragazzo annuì lanciando un'ultima occhiata stranita alla ragazza, dopodiché si schiarì la voce e riprese a raccontare: Ebbene, nei frammenti di ricordi che mi erano rimasti, ce n'era uno di un paio di gioni addietro, in cui, davanti alla mia cella, un paio di guardie di Randall si erano messe a picchiare uno schiavo che non riusciva più a lavorare. A soccorerlo, venne una donna che stava lavorando lì vicino, anch'essa schiava, di cui non ho mai saputo il nome. Lei si avvicinò senza fare il minimo rumore e stese quei due idioti a mani nude e aiutò l'infortunato schiavo a rialzarsi. Peccato che una delle due guardie non fosse morta, così che si mise a urlare come un ossesso per chiedere aiuto. La donna gli saltò addosso e lo finì, ma le altre guardie avevano udito le grida e vennero lì in dieci. A quel punto, la donna non ebbe più scampo e venne portata via. Credevo di non rivederla mai più, e invece ero finito proprio davanti alla sua cella.

Il kender osservava stupito l'elfa che sbatteva la testa contro il muro.
"Nexim, amico, credo che tu stia annoiando a morte Ananake, ti consiglio di arrivare al punto della situazione prima che svenga a forza di testate!"

Anna scosse la testa stringendosi il petto "Il kender ha ragione. Sbrigati che inizia a fare freddo!" pensò iniziando a battere i denti rapidamente.
Una folata di vento gelido fece spostare le foglie a terra e per poco non congelò Anna.
- Subito! - urlò senza mezzi termini. Infondo non la potevano sentire da così lontano.

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questo perché sto crepando di freddo adesso

rendendosi conto di stare attirando l'attenzione dei compagni Ananake girò un occhiata truce intorno, poi cercò di rilassarsi ed estendere la mente per cogliere più informazioni sulla natura del ragazzo, attivando la sua percezione della magia. Solo i leggero dlatarsi delle sue pupille tradì la sua sorpresa nel percepire un filamento di magia partire da un punto nella stanza e allontanarsi verso l'esterno Bene, bene è così qualcuno ci spia. Credo sia arrivato il momento di vedere con chi abbiamo a che fare estendendo di più la mente seguì il filamento verso il bosco dove percepì una figura accovaciata vicino ad un albero, tremante dal freddo. Con un piccolo movimento delle mani eseguì una rapida tracciatura, poi predispose un incantesimo bloccante e prima di farlo scattare protese la mente verso Isil Qualcuno ci spia dal bosco, ho predisposto una trappola che a breve farò scattare, poi mi teletrasporterò lì, potresti farmi da ancora per tornare qui con la preda?. In attesa di una risposta Ananake continuò a scrutare il ragazzo impassibile in volto, e accumulando le forze per i due incantesimi.

Ormai mi ero reso conto che senza un aiuto non sarei mai uscito di lì. Continuò il ragazzo. Ecco perché mi tolsi il mantello, mi precipitai sulla porta della cella e mi misi a chiamare quella donna, che in quel momento sembrava addormentata. Fortunatamente lei si svegliò quasi subito. Disse di conoscere la via per uscire dal castello e si trovò ben disposta a mostrarmela, purché io la facessi uscire di prigione. Purtroppo, io non sapevo proprio come fare. Non c'era niente lì intorno che potessi usare per allargare, piegare o spezzare le dure sbarre di ferro della prigione. La salvezza era a qualche centimetro da me, ma non potevo accedervi. Volevo salvare me stesso, volevo salvare Noxir... e volevo salvare lei, ma non potevo, perchè mi mancava qualcosa: ero troppo debole. Ciò fece nascere in me una rabbia nuova, innaturale... la rabbia intensa e bruciante procurata dal non avere abbastanza potere da salvare coloro che per me erano le entità più importanti. Ed ecco che, come per magia... Nexim allungò le mani davanti a sè, coi palmi aperti. Tutt'a un tratto li chiuse, e le due spade gli apparvero nelle mani. ...sono nate loro due.

Anna aprì la bocca stupita... no, non stupita, praticamente shockata.
- Ecco da dove venivano quelle spade! - esclamò. Aveva finalmente rivelato l'arcano di uno dei tanti pezzi del puzzle.
Provò ad alzarsi nonostante il freddo (qualche volta iniziava a camminare in cerchio per pensare), ma ritrovandosi inchiodata a terra lanciò un'imprecazione prima mentalmente, poi a parole ben scandite.
"Mi hanno beccata"

Tutto a un tratto, Noxir, che fino a quel momento era rimasto tranquillo sdraiato sul pavimento, alzò di scattò prima la testa, poi tutto il corpo, dopodiché sparì.
Nexim avvertì lo spirito del drago di nuovo dentro di sè, e prima ancora che potesse rendersi conto di ciò che stava succedendo, un'ondata fulminea di pensieri provenienti da Noxir lo pervase. Erano perlopiù immagini, immagini del ragno che stava lì da un po' sulla parete della stanza, immagini del legame magico che andava da quella stanza fino a un luogo poco distante dalla locanda, dove una donna, la stessa di prima, aveva ascoltato tutta la storia attraverso ciò che aveva udito il ragno. Ma ora era ferma, bloccata da un incantesimo che la ragazza, quella che prima si era messa a sbattere la testa contro il muro, aveva lanciato da poco.
Gli incantesimi di paralisi, più è grande la distanza più sono costosi in quanto a energia: Nexim questo lo sapeva bene. La ragazza, per quanto potesse essere forte, non avrebbe resistito a lungo.
Se voleva catturare quella spia, quello era il momento giusto per farlo.

Adesso o mai più. Il ragazzo scattò in piedi, fece sparire le sue spade, si precipitò sull'unica finestra della stanza, la aprì in fretta e furia e si lanciò fuori, senza tanto badare alla reazione della compagnia.
Atterrò nella strada sottostante senza alcun danno, malgrado l'altezza del salto. Si tirò sulla testa il cappuccio del suo mantello per non essere visto e si mise a correre.
Aveva una meta ben precisa in mente. E quando, svoltato l'ultimo angolo, si ritrovò davanti la figura della persona che stava cercando, tese la mano verso di lei, fecendone fuoriuscire una moltitudine di catene di luce, che si precipitarono sulla donna, immobilizzandola.
Nexim tirò un sospirò di sollievo e gridò trionfante: E' finita per te, maledetta spia! Ora verrai con noi! Ma prima di questo, vediamo un po' chi sei! Detto questo, tirò indietro la mano da cui partivano le catene, avvicinando così a sè la donna, fino a quando potè scorgerne il volto.
E nel momento in cui il ragazzo si rese conto di chi aveva davanti, per un momento non credette ai suoi occhi. Cosa?! Ma tu sei... tu sei... quella donna della prigione!

La ranger sentì la magia delle catene che l'avvinghiava senza darle possibilità di fuga. Inspirò profondamente a mente lucida e chiuse gli occhi iniziando a decidere cosa dire: sapeva che Nexim non le avrebbe fatto del male una volta riconosciuta.
- Alla buon'ora! - commentò Anna sarcastica - Ce ne hai messo di tempo per riconoscere la mia aura... o forse non l'hai riconosciuta e mi hai scambiato per un nemico qualunque?-
Osservando lo sguardo sbigottito del ragazzo, Anna iniziò a ridere senza neanche cercare di trattenersi nonostante fosse legata come un salame. La faccia di Nexim era proprio buffa e divertente.

Era sicura di ciò che stavano pensando il ragazzo e il drago, "questa donna è pazza", però non le importava più di tanto. Se c'era una cosa che aveva imparato per bene era mantenere il controllo delle proprie emozioni e, nel momento in cui aveva capito di essere in trappola, aveva sbuffato e si era detta "Pazienza. Prima o poi mi sarei fatta vedere io comunque".
- Allora Nexim? - riprese - Vuoi liberarmi o vuoi che ti aizzi contro un altro orso? - domandò cercando di sorridere un po' maligna.
Niente. Fare la cattiva ragazza non le riusciva proprio.
Scoppiò di nuovo a ridere in faccia al ragazzo.

Guntram osservò il giovane saltare già dalla finestra con fare contrito.
Dopo alcuni secondi si voltò verso i compagni interdetti "... chi vuole una bella tisana rilassante? ...e poi si lamentano dell'iperattività di noi kender..."

Questa donna è pazza... Venne da pensare sia al ragazzo che a Noxir, nel momento in cui lei si mise a ridere.
Nexim rimase per un po' lì a guardarla, senza sapere cosa fare, senza sciogliere le catene. Fino a quando la donna non parlò dell'orso.
La mente e la mano libera del ragazzo corsero entrambe al sacchetto di polvere magica nella tasca interna del mantello.
Per caso questo è tuo? Chiese Nexim, tirando fuori il sacchetto e sciogliendo le catene che avvolgevano la donna.

Ananake ancora in attesa di risposta da Isil venne presa di sorpresa dalla mossa del ragazzo rendendosi conto che il drago dentro di lui aveva percepito quel che aveva fatto
Sono stata stupida devo ricordarmi che lui non è solo un umano ma che in lui alberga lo spirito di un drago e anche loro percepiscono la magia, non per niente si uniscono a noi quando creiamo nuove barriere per la nostra isola! Allora come era quell'invocazione per comunicare con loro....
Poi rivolgendosi al kender Guntram amico mio prepara una tisana in più, a breve avremo la visita di un ospite che è rimasto parecchio al freddo
sorridendo protese la mente Antico pensò rivolgendosi al drago vuoi portare da noi la spia? E non temere posso tenerla bloccata a lungo la foresta mi sostiene, non ha scelto il posto adatto per nascondersi da un elfo dei boschi

Anna afferrò il sacchetto con uno scatto e balzò in piedi non appena si senti nuovamente libera di muoversi.
Iniziò ad agitare braccia e gambe per scaldarsi un po' e rispose poco dopo - sì è mio - rimise il sacchetto a posto maledicendo la sua distrazione. Errori simili spesso costavano la vita a tanti guerrieri e, se si era salvata in quest'occasione, lo doveva solo al fatto di essere una vittima come Nexim e Noxir.
- E ancora non mi hai risposto - ripeté fingendosi offesa - Hai riconosciuto o no la mia aura? -
Anna sapeva che nessuno dei due l'aveva riconosciuta, non sarebbero corsi a cercarla dopo lo spuntino di Noxir a base di topino bianco altrimenti, ma vedere la faccia imbarazzata di Nexim la faceva morire dal ridere, e alla ranger ridere piaceva moltissimo.

Il ragazzo cominciava a essere stanco delle risate di quella donna, anche perché sapeva che era il suo sguardo imbarazzato a farla ridere, così cercò di assumere un'aria un po' più seria e composta prima di rispondere alla domanda. No che non ho riconosciuto la tua aura. E come avrei potuto? Ci siamo incontrati solo una volta, e per di più non mi hai nemmeno detto il tuo nome!
Nexim. Disse Noxir dentro alla testa del ragazzo.
Che c'è?
La ragazza, quella che prima si era messa a sbattere la testa contro il muro, ci ha chiesto di portare questa donna da loro.
Ok, andiamo. Senti un po', riprese il ragazzo, rivolto alla donna il fatto che ci conosciamo non conta niente. Hai sentito delle cose che non avresti dovuto sentire, questo è ciò che conta. Non ti farò del male, lo prometto, ma tu ora verrai con me.